Sword Art Online

Titolo Originale:
Sword Art Online
Anno:
2012
Episodi:
25
Durata:
24 minuti
Disponibilità Italia:
Studio:
A-1 Pictures
Voto al Disegno:
8/10
Voto all'Audio:
7/10
Voto alla Storia:
7/10

Voto Globale:

7/10

Sword Art Online – un VRMMORPG può rubarti la vita!

Giappone, 2022.  Kazuto Kirigaya si stende sul letto infilandosi prima il suo Nevergear, casco neuro sensoriale che lo trasporterà all’interno del primo VRMMORPG (Virtual Reality MMORPG) al mondo completamente virtuale in cui il giocatore non avrà bisogno di periferiche per giocare ma soltanto della sua mente. Kazuto, in arte “Kirito” in game, è tra i 10000 fortunati possessori nel videogioco e, dopo il login e il caricamento, si ritrova ad Aincard, enorme mondo fluttuante che fa da base e mappa di gioco. Però, dopo una sessione di training con un’altra persona conosciuta nel mondo virtuale, Kirito scopre che dal menù opzioni del programma manca il tasto di logout dal gioco, rendendo tutti i presenti praticamente intrappolati ad Aincard. Forse un bug di programmazione, forse qualcosa di molto più oscuro e tremendo…

 

Aincard, ossia il sogno di ogni videogiocatore!

La realtà virtuale è da sempre il sogno di ogni videogiocatore che si rispetti. Abbandonare i classici controlli ed “entrare” realmente nel gioco è ciò che oggi separa il classico divertimento vecchio stampo fatto di joypad e televisori o monitor dal trovarsi catapultati in prima persona nel mondo in cui creiamo il nostro alter ego. Anche se con  significative differenze dal futuristico Nevergear presente in SAO, oggi esistono dei progetti che potremmo considerare i pionieri della realtà virtuale; parlo ovviamente dell’Oculus, prodotto inventato e cresciuto come un progetto di Kickstarter, noto sito di raccolta fondi per i progetti più disparati, che ci darà la possibilità di vivere in prima persona i nostri videogiochi preferiti. Un piccolo grande passo verso il Nevergear forse.

SAO infatti non è altro che un classico MMORPG ai quali siamo abituati oggi. Ci si crea un personaggio, si decide la classe, le professioni, le caratteristiche e le sembianze fisiche e poi si viene lanciati nelle avventure ad Aicard, un po’ come avviene su Azeroth per World of Warcraft o su Tyria per Guild Wars 2, dove missioni, combattimenti e raccolta di materie prime la fanno da padrona. Troveremo quindi personaggi dedicati alla lotta, personaggi con la vocazione della cura o della magia, ma troveremo anche chi decide di abbandonare la parte “violenta” del gioco per dedicarsi alla costruzione di oggetti utili, di armi o equipaggiamenti o, perché no, dedicarsi esclusivamente alla pesca e al relax.

A leggerla così sembra il paradiso dei giocatori… e lo sarebbe se dietro a tutto non vi fosse una mente malata e vendicativa che ha elaborato tutto per le proprie manie di grandezza e per un incomprensibile odio verso gli esseri umani e la loro società.

 

E’ tutto finto ma sembra tutto vero!

Come ci si potrebbe aspettare da un videogioco così futuristico com’è Sword Art Online la grafica fa il possibile per farci immaginare come sarebbe trovarsi in questo meraviglioso mondo virtuale composto da paesaggi stupefacenti, creature strane e paurose ed ambientazioni a metà strada tra il medievale e il futuristico. I disegni sono sempre ottimi così come le animazioni. Personalmente ho trovato migliore e più ricercata la prima parte della vicenda divisa in due distinti filoni narrativi ma che ripropone, chi più chi meno, i medesimi personaggi. Le animazioni si attestano quasi sempre su buoni livelli enfatizzando i momenti di battaglia che, presenti in buon numero, portano allo svolgimento della storia.

Anche l’audio si attesta ad un buon livello anche se, a differenza di altre serie animate, presenta un accompagnamento musicale meno memorabile durante le varie puntate mentre propone due openning e due ending davvero memorabili.

Commento Finale

Sword Art Online prende, da subito, soprattutto se siete come me dei videogiocatori di MMORPG. E’ in pratica il nostro sogno che diventa realtà, vivere in prima persona il nostro alter ego digitale e farlo evolvere grazie alle nostre capacità. SOA è questo, almeno nella prima parte che, purtroppo, si perde in una seconda trance meno avvincente e troppo legata ad un solo filone di storia e a due soli personaggi in particolare rimuovendo un po’ la sensazione di “massive” tipica di questo genere di giochi. Davvero un peccato per una serie riuscita bene solo in parte.
Il sogno di ogni videogiocatore
Il padre di tutti gli isekai
Opening e ending memorabili
Comparto audio soltanto buono
Seconda parte dell'anime non ai livelli della prima
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