Al largo dei bastioni di Orione
Il futuro della terra è segnato e con lui ogni forma di vita.
A seguito dei forti cambiamenti climatici le colture sono andate verso un lenta morte portandosi dietro anche l’uomo, a cui rimane l’unica soluzione possibile: trovare un nuovo pianeta abitabile.
Una risorta e clandestina agenzia spaziale, la Nasa, scopre un “warmhole” – un tunnel spazio temporale che potrebbe portare una nave spaziale in luoghi talmente remoti in cui potrebbero trovarsi pianeti adatti alla vita – e così invia una spedizione di scienziati con la speranza che questa ipotesi possa rivelarsi corretta.
Le correnti del Cyberspazio
Interstellar? Un film di serie B. Almeno, questo è quello che spesso risuona nelle correnti dello spazio… ehm, volevo dire “cyber” spazio.
Ora tutti hanno ben presente i precedenti lavori di Christopher Nolan di cui è regista e sceneggiatore, fra i quali il capolavoro de “Il Cavaliere Oscuro”; tutti si aspetterebbero un Interstellar all’altezza di tali film, invece potrebbero avere qualche amara sorpresa.
Il film contiene innumerevoli errori tecnici da far storcere il naso anche ai fan più fedeli del noto regista. Si va da errori di tipo tecnico a quelli di natura scientifica in campo astronomico; insomma, una pellicola che col noto regista e un cast “stellare” doveva essere un colossal per come è stata presentata, si rivela un mega flop a causa di certe leggerezza nel considerare la plausibilità di ciò che viene mostrato.
Plausibilità o Fantascienza?
Capisco bene come si possano sentire i fan più accaniti della fantascienza, trovandosi davanti uno scempio di tali proporzioni, dopo un’attesa che ha creato una quantità di Hype inimmaginabile, ma credo che sia un enorme errore pensarla in questo modo. Interstellar non è un film di serie B e non ha nulla da invidiare rispetto ad altro che negli anni si è visto.
Come citato poco sopra, Interstellar è stato considerato un film poco plausibile a causa di alcune scene in cui la fisica risultava poco veritiera, sono state derise certe scelte di come si è presentato l’ente spaziale della Nasa; insomma, una chermesse di nefandezze da far gridare al disastro. Ma tutte queste persone hanno pensato bene a quei film che da anni considerano le basi della loro crociata fantascientifica e di quali implausibili dettagli tecnici contengano? Un film di fantascienza non deve essere un documentario di come funziona la teoria della relatività, perché altrimenti verrebbe meno alle proprie origini di “fanta”-“scientifico”. Dubito che durante la visione di un film fantasy, come “Il signore degli anelli”, ci si chieda quanto possano essere plausibili Sauron, gli anelli magici, i draghi e gli Hobbit.