Specchio, specchio delle mie brame…
Può il Male esistere e risiedere in uno specchio antico? A quanto pare sì e a ben vedere il “male” ci sa anche fare. La storia ha origine nel suo epilogo più triste; un fratello e una sorella, Tim e Kaylie, toccati e turbati da un terribile evento del loro passato, finalmente si ricongiungono nel giorno in cui Tim compie i suoi 21 anni e viene rilasciato dall’ospedale psichiatrico in cui era rinchiuso dall’età di 10 anni. Lui ormai pensa di aver superato i terribili fatti di quella notte, ma Kaylie, che invece ha dovuto cavarsela da sola in tutto questo tempo, ha invece un secondo obbiettivo per il quale ha poco tempo e la necessità dell’aiuto di Tim. Il piano è semplice: estirpare il male dallo specchio, per sempre.
…chi è la più malvagia di tutto il reame ?
Oculus può rientrare di diritto nell’ormai classico filone di film horror americani fatti e pieni di situazioni già viste e malvagi che ormai mettono meno paura di un clown trovato a bordo strada di notte (ok questo fa davvero paura…). Una casa, uno specchio maledetto, la voglia di vendetta per come ha ridotto la famiglia, elementi che ricordano film del passato come Amityville o uno qualsiasi con una casa infestata qualunque, ma Oculus riesce contro ogni previsione a inserire qualche piccolo elemento d’inventiva che, anche non facendo quello per cui è stato progettato, ossia fare paura, vi terrà ad ogni modo incollati allo schermo per tutta la durata del film grazie ad un ritmo ed a cambi di situazioni repentine che tendono a mantenere alta l’attenzione su ciò che avviene nella storia e, soprattutto, ai particolari che “cambiano”.
Il trailer, in questo caso, è infatti molto fuorviante. Sin dalla prima visione pensavo che, in qualche modo, lo specchio fosse un portale dimensionale o comunque che i protagonisti avrebbero dovuto fare i conti direttamente con il proprio passato. Una parte c’è, e in alcuni frangenti è davvero ben strutturata, la parte dimensionale invece è stata frutto di una errata interpretazione del trailer, ma meglio così. Dico “meglio” perché la storia è in questa maniera molto più “reale”, il fattore temporale è presente ma è anche parte dell’agire dell’entità malefica.
Passando al lato tecnico del Bluray visionato il video si dimostra essere sempre di alta qualità come ci si aspetta di una pellicola così recente. Le parti molto scure o quasi completamente buie sono anch’esse compresse in maniera impeccabile e solo in un paio di occasioni si sono notati artefizzi dovuti alla difficile compressione. Il comparto audio regala invece la vera essenza dell’orrore della pellicola. Più volte a causa del repentino cambio di volume salterete sulla poltrona cercando di capire se avete o no ancora il battito cardiaco. Soprattutto se ascoltato con un buon impianto sonoro (e con un sub tarato come si deve) Oculus regalerà emozioni. Da ascoltare ad ogni costo.
Per il resto troviamo gli ormai banalissimi classici extra come i trailer, alcune scene eliminate e poco altro.